Nel futuro del Gruppo Armani "cauto approccio ad acquisizioni" e solo per "sviluppare competenze non esistenti internamente"
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Si dovrà attendere l'apertura della successione per conoscere i dettagli, ma lo statuto dell'azienda delinea la strada dell'impero Armani. Mentre sale l'attesa per l'apertura della camera ardente del Re della moda, domani, a Milano, si fanno i conti sull'eredità, non solo stilistica, e sul patrimonio dello stilista e imprenditore che ha usato discrezione, creatività, sobrietà ed eleganza per varcare i confini italiani ed europei.
Il range di patrimonio si aggirerebbe tra gli 11 e i 13 miliardi. I dipendenti del gruppo oggi sono 8.700 e il fatturato 2024 è stato pari a 2,3 miliardi.
Nello statuto dell'azienda ci sono le regole che tuteleranno l'azienda e il suo stile nei tempi futuri.
Gli eredi sono le nipoti Silvana (69 anni) e Roberta (54) figlie del fratello Sergio scomparso anni fa, la sorella Rosanna (86 anni) e suo figlio, il 55enne Andrea Camerana. I parenti di Armani, riporta il Corriere della sera, siedono nel consiglio di amministrazione, di cui fa parte anche il manager, consigliere delegato, amico e braccio destro Pantaleo Dell'Orco oltre a Federico Marchetti, fondatore di Yoox.
All'apertura del testamento si saprà chi riceverà le quote della Giorgio Armani spa ossia il 99,9% del fondatore. La Fondazione Armani (titolare del restante 0,1%) avrà un ruolo centrale ma, riporta il quotidiano di via Solferino, sono previste sei categorie di azioni nello statuto post Giorgio.
I soci A avranno il 30% del capitale, quelli F il 10%, tutti gli altri il 15% a testa. Ma ogni azione A darà diritto a 1,33 voti e ogni F a 3 voti. Dunque A+F pur con il 40% del capitale avranno oltre il 53% dei voti nelle assemblee. Inoltre i soci A hanno diritto di nominare tre consiglieri, tra cui sarà scelto il presidente, e gli F due consiglieri, tra cui verrà tratto l’amministratore delegato, su un board fissato a otto membri.
Nell’ottobre del 2023 il Corriere della sera rivelò lo statuto della futura Giorgio Armani spa che avrebbe governato il gruppo, all’insegna della continuità, alla morte del fondatore. Approvato in un’assemblea straordinaria del 2016 e integrato a settembre 2023 con l’introduzione delle azioni senza voto, lo statuto sarà formalmente adottato "con effetto dalla data di apertura della successione del signor Giorgio Armani".
Nello statuto fissati anche altri principi fondanti come "adeguato livello di investimenti", "gestione finanziaria equilibrata"
Lo Statuto indica all'articolo 4 (“Oggetto. Principi fondanti»): "adeguato livello di investimenti", "gestione finanziaria equilibrata", "reinvestimento degli utili"; "diversificazione e segmentazione dei diversi marchi aziendali, mantenendo coerenza nell’attività stilistica, di immagine, di prodotto e di comunicazione"; "attenzione a innovazione, eccellenza, qualità e ricercatezza del prodotto"; "cauto approccio ad acquisizioni" e solo per "sviluppare competenze non esistenti internamente (...)"; "priorità allo sviluppo continuo a livello globale del nome Armani".