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Esplorazione, sostenibilità e immagine protagoniste al Symposium della Fondazione Stefano Ricci

Il Symposium "Stefano Ricci Explorer" ieri, a Firenze, ha dato voce a fotografi del calibro di Steve McCurry e di Massimo Sestini e all'archeologo ed egittologo Zahi Hawass.
Cultura
Stefano Ricci, Fw 26-27, Grey Glacier Credits: © Andy Mann per Stefano Ricci
Scritto da Isabella Naef

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Da sempre la moda si sposa con l'immagine, con la fotografia, in tempi più recenti anche la sostenibilità e il cambiamento climatico sono diventati diktat per questa industria, così come lo è la salvaguardia dell'artigianalità e della passione per il bello, soprattutto pensando alle future generazioni. Ieri, a Firenze, la Fondazione Stefano Ricci, in collaborazione con il Comune di Firenze, attraverso il Symposium "Stefano Ricci Explorer", ha cercato di trovare un filo conduttore per descrivere questo scenario, dando voce, tra gli altri, a fotografi del calibro di Steve McCurry e di Massimo Sestini e all'archeologo ed egittologo Zahi Hawass.

A Palazzo Vecchio, a Firenze, davanti a una platea di studenti delle scuole superiori e delle università, infatti, Stefano Ricci, ceo dell'azienda di menswear e lifestyle, con il fratello Filippo Ricci, che ricopre il ruolo di direttore creativo dell'etichetta, ha raccontato come una realtà del made in Italy (il cui fatturato al 30 settembre si attesta oltre i 152 milioni di euro), anche nella sua quotidianità, sia estremamente legata e vicina al viaggio, all'esplorazione, alla natura. Stefano Ricci Explorer è il nome del Symposium che si è svolto nello splendido esempio di architettura civile trecentesca.

Punto di partenza del racconto la missione di Stefano Ricci in Patagonia e Tierra del Fuego, dove sono state scattate le foto della collezione autunno inverno 2026-27 del marchio.

Da sinistra Filippo Ricci, Claudia Ricci, Niccolò Ricci e Stefano Ricci (in piedi) Credits: Courtesy of Stefano Ricci, ph. Massimo Sestini
L’obiettivo di questa missione, raccontata da Terry Garcia, ceo di Exploration Ventures, insieme al fotografo Andy Mann, era seguire le tracce dei puma, predatori sovrani e silenziosi che incarnano la forza della natura come spiriti furtivi. "Il loro confronto con la fauna, difficilmente visibile ma palpabile, è una danza epica di potere e sopravvivenza, un racconto di coraggio e destino, in lande dove solo i più valorosi hanno sfidato il fato", ha raccontato Filippo Ricci.

Intorno a loro si muovono greggi di pecore, cavalli, guanachi e nandù di Darwin (una specie di struzzo originaria della Patagonia), sotto lo sguardo vigile dei condor. Lungo i canali vivono leoni marini, elefanti marini e, su un’isola nel cuore della rotta marittima che unisce due oceani, si estende il regno dei pinguini magellanici.

E' così che steppe, ghiacciai, foreste, montagne, laghi, fiumi, cascate hanno fatto da sfondo alla collezione Stefano Ricci Explorer per l’inverno autunno 2026-27.

Durante la mattinata è salito sul palco del simposio anche Steve McCurry fotografo statunitense

Durante la mattinata è salito sul palco anche Steve McCurry fotografo statunitense, conosciuto ovunque nel mondo per i reportage di guerra e per la celebre fotografia "Ragazza afgana" pubblicata nel 1985, nonché membro della leggendaria agenzia Magnum Photos McCurry, ha scattato per Stefano Ricci la collezione primavera-estate 2026 ambientata in Rajasthan e Uttar Pradesh. "La mia collaborazione con Stefano Ricci è stata una celebrazione dello spirito di esplorazione e uno sforzo per onorare il patrimonio artigianale e il profondo legame tra le persone e gli ambienti che le plasmano", ha raccontato McCurry.

Zahi Hawass (a sinistra) con Gianluca Tenti Credits: FashionUnited

McCurry, intervistato da Gianluca Tenti, giornalista e direttore della comunicazione di Stefano Ricci spa, ha esortato i giovani e il pubblico in sala a seguire la propria passione, a essere curiosi e raccontare quello che di interessante vedono. Per il fotografo americano tutti possono fare la differenza se lavorano con metodo e passione.

Ed è quello che, anche attraverso le foto che ritraggono i capi delle collezioni in terre lontanissime e difficili da esplorare, cerca di fare Stefano Ricci. I viaggi del marchio hanno anche un missione sostenibile come, per esempio, la tutela delle tartarughe giganti, le attività di rimboschimento, il supporto alle comunità tessili locali. Recentemente l'azienda, proseguendo nei piani di sostegno alle realtà locali, ha raggiunto un accordo con Fundación Científica Acción Fauna, legato ai piani di conservazione dei puma nel loro habitat naturale nel Cile centrale.

"Ho potuto verificare in presenza la qualità e la serietà del progetto guidato da una donna, Kendra Ivelic, nella Patagonia cilena. Il nostro contributo consentirà di supportare il programma di studio e conservazione dei puma", ha spiegato Niccolò Ricci.

Stefano Ricci, Fw 26-27, Gauchos life Credits: Courtesy of Stefano Ricci spa, ph. Moggi Studio
Stefano Ricci, Fw 26-27, Mirador Bader valley Credits: Courtesy of Stefano Ricci, ph. Andy Mann per Stefano Ricci
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