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Gli espositori di Micam oggetto di comunicazioni ingannevoli

Scritto da Isabella Naef

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Fiere

"Gli espositori di Micam stanno ricevendo una quantità crescente di posta non sollecitata da imprese che chiedono la conferma dei rispettivi dati aziendali per l’inserimento degli stessi in elenchi commerciali e il pagamento per servizi relativi a inserzioni pubblicitarie su cataloghi virtuali".

Così, come riportato sul sito internet della kermesse, gli organizzatori della fiera dedicata alle calzature, che andrà in scena dall’11 al 14 febbraio a Fiera Milano (Rho), hanno messo in guardia gli espositori da tempo oggetto di queste mail da parte di diverse società straniere, alcune con sede in Messico o Slovacchia, su cui sono in corso azioni legali. "Attraverso i propri legali Anci Servizi S.r.l. a Socio Unico ha prontamente diffidato le imprese sopra elencate", si legge sul sito di Micam.

Le comunicazioni inviate agli espositori spesso sono accompagnate da testi e immagini che richiamano quelli di Micam "che potrebbero indurre in errore i destinatari. "Si tratta di email che hanno generato confusione presso i nostri espositori. Ce ne siamo accorti grazie alle segnalazioni delle aziende che ci chiedevano spiegazioni di queste comunicazioni in cui veniva richiesto il pagamento di alcuni servizi. Addirittura alcune di queste mail sono state indirizzate anche alla nostra struttura organizzativa", ha spiegato a FashionUnited, Paolo Borghini, managing director di Micam, ieri, a Milano, a margine della conferenza stampa della kermesse.

Ecco perchè, come scrive Micam sul sito, "ogni qual volta si riceve una lettera come quelle in commento s’invita a verificare attentamente il contenuto e l'autenticità della fonte".

Già nel 2014 e nel 2015 l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, Agcm, aveva accertato la “pratica commerciale scorretta" posta in essere da alcune delle aziende straniere ciate da Micam, pratica consistente nell’aver iscritto, "unilateralmente e a loro insaputa, i dati aziendali di imprese italiane, al solo fine di promuovere la sottoscrizione di un abbonamento pluriennale ad un servizio di annunci pubblicitari a pagamento”.

Foto: Micam wesbite
MICAM
paolo borghini