• Home
  • News
  • Fiere
  • Le case del made in Italy saranno presenti nella fiere italiane

Le case del made in Italy saranno presenti nella fiere italiane

Scritto da Isabella Naef

loading...

Scroll down to read more
Fiere
Le case del made in Italy fanno il loro ingresso nelle fiere italiane Credits: FashionUnited, immagine generata con l'ausilio dell'Intelligenza artificiale

Le case del made in Italy fanno il loro ingresso nelle fiere italiane. Come anticipato la settimana scorsa, infatti, la necessità di innovare le fiere del made in Italy per attrarre un target internazionale e per rafforzare il sistema nel suo complesso, è stata al centro di un tavolo di lavoro che si è svolto a Roma, presso il Mimit.

Ieri, 23 settembre, è stata siglata un’alleanza strategica per valorizzare il made in Italy nelle principali fiere nazionali e internazionali, sostenere le imprese e intercettare i nuovi trend di sviluppo. Il ministro delle Imprese e del made in Italy, senatore Adolfo Urso, ha sottoscritto un protocollo triennale con Aefi, Associazione esposizioni e fiere italiane) e It-Ex (Italian association of international exhibitions), che rafforzerà il ruolo del Mimit a supporto e promozione delle eccellenze nazionali portando le “case del made in Italy” nelle più importanti manifestazioni fieristiche italiane.

Urso firma protocollo con Aefi e It-Ex: “più informazione e supporto alle imprese”

“Con questo protocollo rafforziamo la presenza capillare del Mimit a sostegno delle imprese italiane, valorizzando al contempo il sistema fieristico quale strumento di politica industriale e come luogo di relazioni, innovazione e alleanze per il made in Italy”, ha dichiarato il ministro Urso. “Il nostro obiettivo è fare in modo che le case del made in Italy diventino presìdi efficaci all’interno dei quartieri fieristici, offrendo alle imprese informazioni e strumenti affinché l’Italia continui a essere la scelta naturale ogni volta che, nel mondo, si cercano qualità, creatività e innovazione”, ha aggiunto Urso.

Gli spazi messi a disposizione nei quartieri fieristici dai partner del protocollo d’intesa ospiteranno nuove sedi delle case del made in Italy, dove il Mimit assicurerà attività di informazione e orientamento dedicate alle imprese, in collaborazione con gli altri attori istituzionali presenti sul territorio, su politiche, incentivi e iniziative. "Questi presìdi offriranno supporto sulle misure di sostegno e di tutela delle filiere, favorendo l’ascolto delle istanze del mondo produttivo e la loro trasmissione alle strutture ministeriali competenti. Saranno, inoltre, luoghi di promozione attiva della cultura del Made in Italy, fondamentali per rafforzarne la percezione e l’attrattività a livello internazionale", si legge in una nota.

L’obiettivo è rendere sempre più accessibili al tessuto produttivo gli strumenti messi in campo dal Mimit e, al contempo, rafforzare il ruolo delle fiere come canale privilegiato di promozione delle eccellenze italiane sui mercati esteri, valorizzando servizi innovativi e garantendo una diffusione capillare delle misure pubbliche a sostegno delle imprese.

Da sinistra Maurizio Danese, Adolfo Urso, Raffaello Napoleone Credits: Mimit

L’accordo prevede, infine, programmi congiunti, iniziative di promozione e comunicazione, eventi di networking e una diffusione capillare del materiale informativo attraverso i canali ufficiali, gli operatori fieristici e le associazioni imprenditoriali, così da sostenere l’internazionalizzazione, favorire l’accesso delle pmi ai mercati globali e rendere le fiere un hub permanente per l’innovazione, la competitività e lo sviluppo del sistema produttivo nazionale.

“Il protocollo di intesa siglato oggi rafforza ulteriormente l’alleanza tra il sistema fieristico italiano e il ministero delle Imprese e del Made in Italy con cui condividiamo il duplice obiettivo di potenziare l’internazionalizzazione delle Pmi e di accrescere conseguentemente le quote del nostro export sui mercati esteri. Oggi più che mai, infatti, le fiere sono infrastrutture di sistema, piattaforme di crescita, acceleratori di innovazione e moltiplicatori di valore per le imprese e per l’intero Paese, su cui generano un impatto complessivo di 22,5 miliardi di euro l’anno", ha sottolineato, nella nota, il presidente di Aefi, Maurizio Danese.

Aefi rappresenta gli interessi del sistema fieristico nazionale, conta 50 associati con 42 quartieri sono dove si svolgono oltre 1000 manifestazioni all’anno su una superficie espositiva totale di 4,2 milioni di metri quadrati, e 10 organizzatori.

L’associazione, senza scopo di lucro, si propone di promuovere lo sviluppo del sistema fieristico nazionale italiano nella sua evoluzione culturale, economica e produttiva, e di rappresentarlo, nei limiti del suo statuto, nei rapporti con le istituzioni, amministrazioni, organizzazioni economiche, politiche e sociali, in ambito nazionale, europeo e internazionale.

“Siamo pronti a impegnarci come associazione per sostenere con convinzione questa interessante iniziativa del ministero, che rafforza ulteriormente la collaborazione tra il sistema fieristico italiano e le istituzioni, creando un vero e proprio rapporto di supporto reciproco. Tutto questo è possibile perché condividiamo un grande obiettivo comune: favorire la crescita del sistema Paese attraverso l’internazionalizzazione delle micro e piccole e medie aziende e la promozione del made in Italy sui mercati esteri. E le fiere sono un veicolo eccezionale: se in Italia, in media, il 22,3% delle aziende esporta, per le aziende espositrici tale percentuale cresce all’89%, mentre il 71% del campione sceglie proprio la fiera per presentare nuovi prodotti, facendone il primo e più importante strumento di promozione”, ha commentato Raffaello Napoleone presidente It-Ex e ceo di Pitti Immagine.

Adolfo Urso
Maurizio Danese
Mimit