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La sostenibilità delle calzature: cosa significa e come attuarla

Scritto da Isabella Naef

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Moda
L'industria calzaturiera mondiale sforna ben 23,8 miliardi di paia di scarpe all'anno Credits: FashionUnited, immagine generata con l'ausilio dell'Intelligenza artificiale

I consumatori, soprattutto quelli delle generazioni più giovani, sono attenti alla sostenibilità dei capi di abbigliamento, ma anche degli accessori, scarpe in primis. Nonostante ci sia interesse e non manchino sul mercato esempi virtuosi di aziende, anche piccole, che sulla circolarità delle sneaker hanno costruito il loro business, quando si parla di sostenibilità delle calzature non è chiaro che cosa si intenda.

Riparazione, durabilità e riciclo i tre aspetti essenziali

Va detto, quindi, che la circolarità delle calzature comprende tre aspetti essenziali: riparazione, ottenibile eseguendo semplici riparazioni o sostituendo componenti usurati (come suole o tomaie); durabilità che significa utilizzare input di materiali sicuri e progettare per la longevità, garantendo che le calzature rimangano di alta qualità e durature (ciò prolunga la durata del prodotto per il primo cliente, consentendo al contempo opportunità di seconda vita attraverso la rivendita o donazioni a enti di beneficenza) e, infine, riciclo, ossia la raccolta di calzature post-consumo, che vengono poi smistate in base a categoria, materiale o costruzione.

Dopo lo smistamento, le scarpe vengono smontate e i loro componenti vengono elaborati attraverso metodi di riciclo meccanico o chimico, trasformandoli in nuovi materiali per la produzione futura. Fashion for Good, la piattaforma dedicata alla sostenibilità con sede ad Amsterdam, spiega che la circolarità immagina un mondo in cui le scarpe non finiscano in discarica, ma abbiano una seconda, terza o addirittura quarta vita, e successivamente vengano scomposte in componenti mono-materiale, che vengono riciclati per nuove calzature.

La piattaforma ha messo a punto “Closing the footwear loop”, un'iniziativa che riunisce 14 marchi e i loro programmi di circolarità per affrontare le complesse sfide della circolarità del settore.

Questo progetto di collaborazione mira a consentire la trasformazione dell'attuale modello lineare “prendere-fare-smaltire” delle calzature in un modello circolare, promuovendo l'innovazione lungo tutta la catena del valore.

I marchi partecipanti sono Adidas, Deichmann, Dr. Martens, Footwear Innovation Foundation, Inditex, Lululemon, On, Otto Group, Puma, Reformation, Target, Tommy Hilfiger, Vivobarefoot e Zalando.

L'industria calzaturiera mondiale sforna ben 23,8 miliardi di paia di scarpe all'anno (World Footwear. 2023. The World Footwear Yearbook 2023), una cifra che evidenzia sia le sue dimensioni, sia la sua impronta ambientale. Una scarpa è composta in media da più di 60 diversi componenti (fonte Cheah, L., Duque, C. N., Olivetti, E., Matsumura, S., Forterre, D., Roth, R., & Kirchain, R.2013. Manufacturing-focused emissions reductions in footwear production. Journal of Cleaner Production) che vanno dai tessuti, alle plastiche, alla gomma, agli adesivi.

Attualmente non esiste una definizione universalmente accettata di "circolarità delle calzature"

Attualmente, spiegano gli esperti di Fashion for Good, non esiste una definizione unica e universalmente accettata di "circolarità delle calzature", perchè il settore è incredibilmente diversificato, comprende una vasta gamma di materiali, metodi di produzione e stakeholder, ognuno dei quali presenta una serie di sfide e opportunità uniche. "Questa complessità rende difficile sviluppare un quadro universale per la circolarità nel settore calzaturiero. Di conseguenza, marchi e produttori hanno adottato diverse interpretazioni di "circolarità", portando a incongruenze nelle pratiche di progettazione, produzione e riciclo. La mancanza di una comprensione condivisa ha ostacolato lo sviluppo di soluzioni efficaci e scalabili e ha rallentato l'adozione dell'innovazione da parte del settore. Infatti, rispetto all'abbigliamento, l'industria calzaturiera è rimasta indietro nell'implementazione di progressi trasformativi.

A differenza dell'abbigliamento, le scarpe (non solo le sneaker, ma tutti i tipi di scarpe) sono realizzate con molti materiali diversi, con studi che contano oltre 60 componenti. Quindi, suggerisce Fashion for Good, per affrontare questa complessità, il settore deve concentrarsi su due aree chiave: da un lato un percorso per i leader del settore calzaturiero potrebbe essere quello di dare priorità a design che migliorino la riciclabilità e la durabilità, tenendo comunque conto delle prestazioni, dell'estetica e dei costi. Tenere conto della riciclabilità delle calzature nella fase di progettazione può portare a prodotti più facili da smontare e riutilizzare, riducendo gli sprechi complessivi.

Collaborazione lungo la catena del valore

Dall'altro lato è essenziale la collaborazione lungo l'intera catena del valore. Stabilire una definizione standardizzata di circolarità delle calzature che comprenda quattro componenti fondamentali: materiali, riciclabilità, durabilità e infrastrutture per consentire la circolazione è, quindi, imperativo. Il coinvolgimento di una vasta gamma di stakeholder del settore, inclusi marchi, produttori, riciclatori, fornitori di materiali, raccoglitori e selezionatori, ma anche laboratori di prova, ricercatori e responsabili politici, è essenziale per lo sviluppo di questo quadro. Questa definizione standardizzata non solo fornirà chiarezza ai consumatori, ma faciliterà anche l'innovazione nel settore, consentendo alle aziende di prendere decisioni informate in merito a design, produzione e marketing, consentendo al contempo la misurazione dei progressi verso gli obiettivi di circolarità.

La logistica inversa

"Progettare e innovare per la circolarità: le innovazioni nei materiali come quelle esplorate dagli innovatori di Fashion for Good come Balena e FastFeet Grinded, così come i progressi nelle soluzioni di smistamento a fine vita da parte di innovatori di Fashion for Good come Picvisa, Circular.fashion e aziende come The 8 Impact, stanno supportando la transizione verso sistemi di calzature più circolari", prosegue Fashion for good. Necessario anche sviluppare infrastrutture logistiche inverse, che si riferiscono al processo di movimentazione delle merci dal consumatore finale al produttore, al rivenditore o a un'altra sede per resi, riciclo, ricondizionamento, rigenerazione o smaltimento. La "logistica inversa" è l'opposto della logistica tradizionale della catena di fornitura ed è fondamentale per sistemi di calzature circolari efficienti.

Il coinvolgimento del consumatore

Coinvolgere i consumatori negli sforzi di circolarità: i consumatori possono svolgere un ruolo enorme nel promuovere la circolarità delle calzature: quando le persone chiedono opzioni per riparare le proprie scarpe invece di buttarle via, non solo possono ridurre notevolmente gli sprechi e promuovere una cultura della circolarità, ma inviano anche un segnale forte ai marchi e ai produttori sulla domanda di pratiche circolari, influenzandoli a fornire opzioni accessibili per la riparazione e il riciclo delle calzature.

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