Ovs condanna le violazioni dei diritti umani a Myanmar
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Dopo Benetton anche il gruppo Ovs condanna le violazioni dei diritti umani a Myanmar e si pone al fianco delle organizzazioni dei lavoratori.
"Ovs, presente in Myanmar con alcune produzioni, sta monitorando gli sviluppi della situazione nel Paese e, al fine di prendere una posizione a supporto delle condizioni di lavoro in Myanmar, ha deciso di sottoscrivere l'appello lanciato da Clean Clothes e da molte altre ong e trade union internazionali.
Nel dettaglio Clean Clothes si è dichiarata solidale con i sindacati, il movimento per i diritti dei lavoratori e il popolo del Myanmar nel condannare il colpo di stato militare, chiedendo il ripristino della democrazia, il rispetto dello stato di diritto e l'immediato rilascio di tutte le persone arrestate illegalmente dopo il colpo di stato. "Dal primo febbraio, quando il colpo di stato militare ha avuto luogo, il popolo del Myanmar è sceso coraggiosamente in strada con manifestazioni, scioperi e proteste rumorose per mostrare la sua resistenza al golpe militare. I lavoratori di tutti i settori economici, compresi molti lavoratori dell'abbigliamento, si sono uniti alle proteste e al Movimento di disobbedienza civile (Cdm), esercitando i loro diritti fondamentali di sciopero e di manifestazione. I sindacati e le organizzazioni per i diritti umani in Myanmar e all'estero si oppongono al colpo di stato militare e chiedono la solidarietà internazionale nella lotta per il ripristino della democrazia", sottolinea, nell'appello, Clean Clothes.
"Data la modesta entità delle produzioni attualmente realizzate, Ovs potrebbe facilmente abbandonare il paese, tuttavia fino a che sarà possibile continuerà a mantenere una ancorché limitata presenza in Myanmar, sospendendo qualsiasi attività con quei fornitori che effettuassero atti discriminatori contro i lavoratori impegnati nelle azioni di protesta", ha specificato Ovs, nella nota.
Foto: Ovs, dall'ufficio stampa