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Selezionati i cinque finalisti della Cnmi Green Carpet Talent Competition

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Un abito realizzato con pelle creata da scarti di mele, uno zaino creato con reti da pesca riciclate, un abito con paillettes ottenute da Cd e conchiglie italiane: sono questi alcuni degli abiti che sono stati selezionati per la Camera della moda Green Carpet Talent Competition, una sezione del Green Carpet Fashion Awards.

I cinque finalisti della Green Carpet Talent Competition, di cui Camera della moda renderà noti i nomi i primi di settembre, fanno parte della lista di 10 semifinalisti già annunciata da FashionUnited ai primi di giugno.

La rosa dei cinque nomi (scelti tra questi dieci: Atelier Terra Urbana, Mateja Benedetti; Calcaterra, Daniele Calcaterra; Co|Te, Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari; Edithmarcel, Andrea Masato e Gianluca Ferracin; Kalyah, Nora Aldamer; Leo Studio Design, Leo Macina; Quattromani, Massimo Noli e Nicola Frau; Sculptour, Alessandra Spada; Tiziano Guardini, Tiziano Guardini; Vahan Khachatryan, Vahan Khachatryan) è stata selezionata durante la settimana della haute couture di Parigi, da Carlo Capasa, presidente di Camera della moda italiana, e da Livia Firth, direttore creativo e fondatore di Eco-Age, insieme a una giuria di personalità del mondo della moda. Il 24 settembre al Teatro alla Scala, durante la Milano fashion week, sarà decretato il vincitore del premio "Franca Sozzani Gcc Emerging Designer of the Year".

Lo scorso giugno il Green Carpet fashion awards Italia ha annunciato anche i nomi dei membri della giuria che a luglio decreteranno il vincitore. La giuria è composta da Elaine Welteroth (editor, Teen Vogue), Derek Blasberg (writer, editor e presentatore del programma televisivo 'Cnn Style') e Mira Duma (ceo e fondatore, Fashion Tech Lab ), Carlo Capasa (presidente di Cnmi), Livia Firth (direttore creativo e fondatore di Eco-Age) e Sara Sozzani Maino (head of Vogue Talents, Vogue Italia). Andrew Keith (presidente di Lane Crawford), Ruth Chapman (co fondatore di Matches Fashion), Stefan Siegel (fondatore e ceo, Not Just A Label) e Desiree Bollier (amministratore delegato di Value Retail) completano questa giuria.

"I nostri giudici portano un misto di innovazione, intuizione e autenticità. Stiamo cercando di contribuire a formare il futuro dell'industria del lusso. I vincitori coniugano una intensa comprensione della tradizione, della competenza e della cultura con le nuove esigenze della sostenibilità e del design olistico, che riflette le realtà della biosfera. I giudici rispecchiano il calibro del vincitore che desideriamo", ha sottolineato Livia Firth.

Eco-Age è una società di consulenza, con sede a Londra, fondata dalla Firth, che aggrega esperienza e conoscenza dei leader e degli influencer globali per affrontare i temi più urgenti e le opportunità quotidiane, proponendo soluzioni attraverso valori etici e sostenibili, mentre the Green Carpet challenge è la piattaforma utilizzata per creare, implementare e comunicare le soluzioni sostenibili ad hoc, unendo glamour ed etica per accrescere il profilo di sostenibilità ed etica a livello globale. Il Gcc Brandmark, garante di eccellenza nell’ambito della sostenibilità, viene assegnato ai singoli prodotti e collezioni, una volta che sono stati validati da Eco-Age secondo i criteri sociali e ambientali, o i requisiti minimi basati sui 10 Gcc Principles for sustainable excellence. Trasparenza, non fare lavorare bambini, rispetto dei diritti dei lavoratori, tracciabilità dei materiali, riuso e riciclo, sono solamente alcuni di questi principi.

Foto: I dieci semi-finalisti, credit Camera della moda press office

Camera della Moda
CARLO CAPASA
green carpet competition
Livia Firth