Tutti i numeri della Milano digital fashion week andata in scena dal 14 al 17 luglio
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Sono 300mila le visualizzazione registrate dalla nuova piattaforma della Milano digital Fashion week che ha ospitato la prima edizione della settimana della moda digitale. La piattaforma ha raggiunto complessivamente 15.100.000 play nel canale streaming. "Grazie agli streaming partner di Camera nazionale della moda (The New York Times, Kommersant Publishing House; Tencent Video, The Asahi Shimbun) i contenuti sono stati amplificati in tutto il mondo", ha spiegato, in una nota, l'associazione che raggruppa i marchi del fashion.
Secondo l’analisi di Dmr Group, la prima Milano digital fashion week ha raggiunto sui social network (Facebook, Instagram, Twitter, YouTube e Weibo) 105.592.409 utenti
Secondo l’analisi di Dmr Group, la prima Milano digital fashion week ha raggiunto sui social network (Facebook, Instagram, Twitter, YouTube e Weibo) 105.592.409 utenti e creato un engagement di 2.013.702, raggiungendo un earned media value web e social media (ossia la quantità di pubblicità ottenuta dagli sforzi promozionali) di 6.244.315 euro che rappresenta il 58 per cento dell'earned media value totale delle digital fashion week (10.749. 970 euro), anche grazie al coinvolgimento dei brand che hanno partecipato alla manifestazione.
“Siamo molto soddisfatti del risultato della prima Milano digital fashion week", ha commentato il presidente di Camera nazionale della moda italiana, Carlo Capasa. “Abbiamo raggiunto questi numeri straordinari, grazie all’incredibile lavoro di squadra fatto insieme ai nostri associati, che sono stati parte attiva di questo progetto in cui hanno creduto fin dall’inizio. Mai come oggi i brand sono uniti, ho sempre sottolineato che “l’unione fa la forza” e i numeri ci danno ragione. Il successo di questa edizione di luglio ci dà molta energia per la prossima edizione della fashion week di settembre”.
Dal punto di vista dei contenuti la fashion week digitale ha proposto molti video emozionali che, secondo gli addetti ai lavori, non hanno reso il giusto merito alla collezioni e al prodotto. Certo si tratta di un primo esperimento quasi esclusivamente digitale, a parte alcune sfilate "tradizionali" come quelle di Etro e Dolce & Gabbana, e molti marchi stanno già rivedendo la loro strategia web per fare in modo che contatto diretto con clienti e compratori resti anche in forma online e per garantire una "relazione" efficace.
Tra gli esempi di presentazioni che hanno riscosso attenzione e plauso dal pubblico delle fashion week, figura, poi, anche la sfilata del francese Jacquemus. La sfilata del marchio del ready to wear di lusso fondato da Simon Porte Jacquemus è stata l'evento clou che ha saputo far parlare di sè e ha colpito per la location e per uno storytelling ben calibrato che ha lasciato il giusto spazio ai capi della collezione e al sogno che qualsiasi defilè deve evocare. Il tutto, come detto, è risultato un po' in netto contrasto con la asetticità dei video "emozionali" scelti da diversi marchi per presentare la collezione e con la mancanza del contatto imposto dalle digital fashion week dell'era post pandemica.
L'equilibrio tra le due forme, fisica e digitale, sarà sicuramente il prossimo step per le griffe italiane e internazionali.
Scritto da Isabella NaefFoto: dall'ufficio stampa di Camera nazionale della moda italiana