A Isak Andic la Medaglia d'oro del Governo catalano

Il Governo autonomo della Catalogna ha conferito all'imprenditore Isak Andic, fondatore, presidente non esecutivo e azionista di maggioranza di Mango, scomparso, improvvisamente, lo scorso 14 dicembre, la Medaglia d'Oro. Questa onorificenza è riservata a persone o istituzioni che si sono distinte per i propri meriti a livello sociale in diversi campi e che hanno dato un contributo significativo alla regione nel suo complesso.

L'annuncio della decisione di conferire la Medaglia d'oro a Isak Andic è stato dato dallo stesso presidente della Generalità di Catalogna, Salvador Illa. “Sotto la guida di Andic, Mango è diventato uno dei marchi di moda spagnoli di maggior successo, con una presenza in più di 100 Paesi e migliaia di negozi in tutto il mondo, simbolo di un successo globale che ha le sue radici in Catalogna”, ha sottolineato il governo catalano in un comunicato.

Nei giorni scorsi, Toni Ruiz, ceo di Mango, ha scritto una lettera di addio a Isak Andic. "È passata meno di una settimana da quando il nostro amato Isak Andic ci ha lasciato in modo tragico e inaspettato. Se n'è andato troppo presto, con migliaia di cose da fare, con tante conversazioni in sospeso, con idee brillanti e ambizioni future da continuare a condividere. In questa intima riflessione per trovare un senso e ritrovare la forza di andare avanti e guardare al futuro, mi sono imbattuto in molte delle lezioni del mio rapporto con Isak da quando ci siamo conosciuti, alla fine del 2014".

"Isak è stato un visionario, un leader, un sognatore, qualcuno che credeva che il cielo fosse il limite, ma con una capacità privilegiata di passare dalle idee alla realtà, qualcuno che ha reso facile il difficile. La sua visione strategica, la sua sensibilità per il design, per l'arte, per la moda e la sua passione per i dettagli ci restituiscono il profilo di un imprenditore e uomo d'affari umanista. Emanava una capacità unica di ascolto attivo, entrando in contatto con i suoi interlocutori e mostrando sempre una genuina empatia. Il suo modo di delegare ispirava e responsabilizzava tutti coloro che lo circondavano, facendoci crescere personalmente e professionalmente", si legge nella lettera.