Cegid: la customer experience trend chiave per il retail
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Il mondo retail è in trasformazione e, complice lo sviluppo dell'omnicanalità e le potenzialità delle vendite online, richiede investimenti adeguati, sia in termini di tecnologia, sia di formazione del personale di vendita. Qualsiasi azione, però, per essere efficace si deve basare su una adeguata strategia di customer experience. Lo sanno bene i marchi della moda, siano essi di grandi, piccole o medie dimensioni, come è emerso la settimana scorsa a Madrid, durante Cegid Connections, "Reatail. Make more possible". tre giorni dedicati alle soluzioni per rendere l'esperienza retail adeguata alle aspettative della clientela, per ottimizzare la supply chain e fidelizzare ulteriormente chi si reca nello store.
Tra i clienti Cegid anche Elisabetta Franchi e altri nomi conosciuti della moda
Tanto per cominciare, come ha raccontato a FashionUnited Sylvain Jauze, director of international operations della società francese Cegid, la tecnologia va in aiuto a marchi di grandi dimensioni ma anche a etichette più giovani e più piccole come quella fondata dalla influencer e imprenditrice Chiara Ferragni.
"Sviluppiamo software per il retail e soluzioni omnichannel per marchi italiani di differenti dimensioni", ha sottolineato Jauze. "Il nostro core business è il fashion e l'Italia, dove abbiamo molti clienti, diventerà a breve il nostro secondo mercato dopo la Francia".
Le previsioni del manager di Cegid, azienda che ha chiuso il 2018 con un fatturato di 400 milioni di euro, ed è tra i principali fornitori di soluzioni di business management, con oltre mille retailer clienti, sono legate al fatto che c'è un ritorno dei clienti nel negozio e, soprattutto, le aziende stanno capendo che è necessario offrire un servizio adeguato alle aspettative, mettere a punto un'esperienza di entertainment.
Numeri alla mano, infatti, secondo Forrester, solo il 17 per cento delle vendite avviene online. Del restante 83 per cento offline, il 38 per cento sono "digital influenced". Insomma, i marchi della moda devono imparare a far aumentrae il loro valore attraverso il digitale.
"Sono 70.000 i negozi in 75 Paesi nel mondo che si affidano a Cegid per reinventare l'esperienza d’acquisto del cliente, digitalizzare i propri negozi e massimizzare le vendite", ha aggiunto Jause. Tra i clienti figurano anche Barbour, Clarins, Delsey, Estee Lauder, Gant, Havaianas, Lacoste, Leica, Paul Smith, Quiksilver, Ted Baker e Yves Rocher.
Tra le soluzioni innovative messe a punto dall'azienda francese figura Dom, acronimo di Distributed order management, lanciata qualche giorno fa. Dom è una soluzione pensata per migliorare ulteriormente il sistema di gestione degli ordini.
Il 64 per cento dei retailer, ha spiegato il management di Cegid, utilizza il proprio punto vendita come centro di distribuzione offsite e online, o prevede di farlo. Il negozio, quindi, è diventato il centro di un’esperienza che deve poter soddisfare le crescenti aspettative dei consumatori di servizi ultra-connessi, personalizzati e ampliati.
In concreto, Dom, offre, attraverso un’unica repository che combina diversi canali di vendita, una visione in tempo reale della gestione dell'inventario in-store e tra tutti i canali, una singola unità di controllo di tutte le operazioni e della gestione del flusso, i retailer possono lavorare per assicurare che gli acquisti dei loro clienti siano disponibili ed essere certi di non perdere mai una vendita. La soluzione si adatta a qualsiasi dimensione aziendale. Per i retailer internazionali, la soluzione è in grado di integrarsi e adattarsi ai diversi criteri e alle aspettative peculiari di ciascun mercato.
Foto: Sylvain Jauze, dall'ufficio stampa Cegid