• Home
  • News
  • Retail
  • Ecommerce: il 27 per cento dei consumatori preferisce etailer piccoli e locali

Ecommerce: il 27 per cento dei consumatori preferisce etailer piccoli e locali

Scritto da FashionUnited

loading...

Scroll down to read more

Retail

Il 27 per cento dei consumatori ha programmato di acquistare da brand e retailer piccoli e locali piuttosto che retailer su larga scala. Questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca di Astound Insights relativa all’evoluzione dei comportamenti dei consumatori, in particolar modo come conseguenza dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19. L'indagine mostra un continuo aumento dello shopping online e un crescente livello di comfort nell’approccio ai nuovi metodi di consegna e ritiro.

Astound Insights: tra le categorie di acquisto il 32 per cento è costituito da moda/intimo, il 31 per cento da accessori e calzature

L'indagine di Astound, su un campione di 500 acquirenti negli Stati Uniti, in Canada, in Medio Oriente e in Europa, ha rilevato le attuali abitudini di acquisto, aspettative e sentimenti in questo periodo di incertezza. Ciò che è emerso sono i dati relativi all’aspetto economico in cui l’87 per cento dei consumatori ha paura di un futuro economico non definibile e all’aspetto locale per il quale il 27 per cento ha programmato di acquistare da brand/retailer piccoli e locali piuttosto che big dell'ecommerce su larga scala.

“I dati che abbiamo raccolto su scala mondiale evidenziano alcuni trend che, soprattutto per i brand italiani, rappresentano uno stimolo alla ripresa e sono di estrema importanza nella pianificazione delle attività necessarie per una piena ripresa” ha sottolineato Massimo Marconi, vice presidente sales and client di Astound Commerce Italy. “In particolare, l'attitudine del 67 per cento dei consumatori ad acquistare più volentieri online con frequenza settimanale, indica chiaramente quale sia la strategia vincente per i prossimi mesi, anche tenuto conto che se in Italia, ottimisticamente, abbiamo passato la fase peggiore, nel resto del mondo vi sono ancora molti Stati in condizioni di criticità", ha aggiunto il manager.

"I dati", ha concluso Marconi, "mostrano chiaramente come il canale online sia l'unica forma di investimento che possa portare a una crescita significativa a breve e medio termine e dovrebbe essere immaginato, o re-immaginato, a sostegno dei canali fisici che potrebbero riprendere con più ritardo”.

Nel dettaglio, l’aggregazione dei dati raccolti dall'8 maggio all'11 maggio da Astound Insight ha evidenziato le categorie di acquisto maggiormente identificate dai consumatori online: 49 per cento oggetti per la casa/frutta e verdura; 42 per cento salute e benessere; 34 per cento beauty; 32 per cento moda/intimo; 31 per cento accessori e calzature; 28 per cento tecnologia; 27 per cento libri/giochi/giocattoli; 25 per cento casa e giardino; 20 per cento accessori per lo sport; 20 per cento accessori per il fai da te; 16 per cento luxury.

Tuttavia, ha spiegato il management di Astound commerce Italy in una nota, gli utenti hanno mostrato anche delle problematicità durante la fase di lockdown. Numeri alla mano, il 65 per cento dei consumatori ha vissuto un ritardo nell’invio di un ordine e il 22 per cento si aspettava che gli ordini sarebbero arrivati nello stesso arco temporale precedente alla pandemia. Di conseguenza, il 77 per cento dei consumer non si aspetta che la situazione di ritardo nelle spedizioni ritorni presto alla normalità.

La situazione di emergenza sanitaria ha causato anche difficoltà nella restituzione degli acquisti: il 34 per cento degli acquirenti non sono stati in grado di restituire l’acquisto a causa della quarantena, di questi il 45 per cento ha dichiarato di non aver voluto restituire l’acquisto di persona per evitare di entrare in contatto con postino o corriere; il 26 per cento ha dichiarato che il negozio fisico era chiuso e non è stato in grado di restituire il prodotto via posta; il 25 per cento ha evidenziato che non ha potuto connettersi con un rappresentante del servizio clienti per ottenere l’autorizzazione per il processo di restituzione.

Astound Insight ha rilevato che la metodologia di consegna preferita dai consumatori è, per il 65 per cento, la consegna “contact less”, per il 64 per cento la consegna da uno “store associate” e per il 53 per cento consegna a un punto di ritiro.

Foto: Pexels

Astound Commerce
Coronavirus
Ecommerce