Fallimento Rifle: i capi vanno all'asta e i dipendenti in Cig
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E' in agenda l'11 febbraio alle ore 12 la chiusura dell'asta telematica per lotti singoli dei capi della Rifle, azienda con sede a Barberino di Mugello, dichiarata fallita il 30 settembre. La modalità d'asta sarà asincrona telematica.
All'asta, organizzata da Isveg, Istituto vendite giudiziarie, circa 60mila capi d’abbigliamento Rifle, divisi in tre lotti. L'offerta minima per singolo lotto è pari a 136mila euro.
Il 4 novembre scorso è stato raggiunto l’accordo di cassa integrazione straordinaria per 12 mesi per tutti i dipendenti della Rifle & Co, dichiarata fallita il 30 settembre. L’accordo riguarda anche le risorse impegnate nei negozi sparsi i tutta Italia.
“Con questo accordo abbiamo al momento salvaguardato il 100 per cento della forza lavoro, ma è per noi solo un punto di partenza. Confidiamo infatti che in questi 12 mesi, qualcuno possa essere interessato al prestigioso marchio che rappresentava i jeans italiani nel mondo e di conseguenza, per noi obbligata, anche alle persone che vi lavorano", hanno sottolineato qualche settimana fa Alessandro Lippi della Filctem-Cgil e Gianluca Valacchi della Femca-Cisl di Firenze.
L’azienda, cui facevano capo 96 dipendenti fra la sede e i negozi in Italia, era nata nel 1958 per iniziativa dei fratelli Giulio e Fiorenzo Fratini. La società era da tempo in difficoltà, nonostante l'entrata, (prima con il 44 per cento e poi del 55 per cento) di Kora Investments Sa.
Foto: Rifle, Isveg website