Grandi magazzini francesi: i personal shopper non possono vendere i prodotti Dior all'estero
loading...
Grandi magazzini: vietato ai personal shopper vendere i prodotti Dior all'estero. Lo ha rivelato una causa arrivata fino alla Corte d'appello francese tra i grandi magazzini parigini Printemps Haussmann e un dipendente (il signor K), un personal shopper, che è stato licenziato dopo aver spedito prodotti Dior per un valore di 130mila euro, una pratica contraria alla loro politica commerciale, tranne in circostanze eccezionali e previa autorizzazione del direttore della boutique Dior.
In una lettera inviata al dipendente licenziato, diffusa dalla Corte d'Appello, si legge: "Una tale insubordinazione e violazione delle procedure è inaccettabile, soprattutto perché le conseguenze sul marchio Dior avrebbero potuto essere pregiudizievoli per l'azienda e incidere sulle nostre relazioni commerciali [...] Non possiamo tollerare un simile comportamento e il mancato rispetto delle procedure in vigore all'interno dell'azienda".
Strategia commerciale: Dior vuole controllare le vendite all'estero
Pur ammettendo i fatti, il dipendente non si è arreso, sostenendo di non essere a conoscenza dell'esistenza di tali misure. Da parte sua, Printemps ha sostenuto che la descrizione delle mansioni del signor K gli imponeva di agire "in conformità alle procedure" e ha prodotto una email datata 9 luglio 2019, inviatagli dal responsabile della boutique Printemps Dior, in cui si legge: "come lei sa, le spedizioni sono state interrotte più di tre anni fa (tranne che per alcuni clienti approvati dalla direzione generale Dior). Conosciamo tutti questa regola e non ci sono eccezioni per noi. Inoltre, i personal shopper di Printemps sono perfettamente a conoscenza della regola, perché ce lo chiedono regolarmente e noi rispondiamo sempre negativamente".
Tuttavia, secondo la Corte d'appello, questi elementi non sono sufficienti a dimostrare che il signor K era stato chiaramente informato del divieto di spedire articoli del marchio Dior. Tanto più che la lettera inviata da Printemps ai dipendenti che sanciva questa regola era stata inviata dopo il fatto. Il tribunale del lavoro ha quindi giustamente stabilito che il licenziamento mancava di una causa reale e grave.
Tuttavia, i personal shooper sono stati avvertiti, tanto più che, secondo la rivista Glitz, "alle Galeries Lafayette il controllo è ancora più stretto, poiché il marchio stesso è direttamente responsabile di tutte le vendite dei suoi prodotti. Il divieto di spedizione non è quindi applicabile".
Pubblicato originariamente sull'edizione francese di FashionUnited, tradotto per fashionunited.it da Isabella Naef