L'allarme coronavirus spinge le vendite online delle griffe
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I dati delle ultime settimane parlano chiaro: l'ecommerce sta avendo un'impennata da quando è scoppiato l'allarme coronavirus e da quando sono stati presi provvedimenti per evitare il dilagare del contagio. Ieri sera, il Governo, a fronte dell’aumento veloce e massiccio dei casi di contagio nelle ultime ore, ha varato un nuovo provvedimento per estendere a tutta l’Italia le regole ferree delle cosiddette zone rosse.
Numeri alla mano, la crescita delle vendite online riguarda sia la grande distribuzione, sia le griffe della moda. Come ha spiegato a FashionUnited, Marco Giapponese, direttore generale di Triboo, gruppo attivo nel settore dell’ecommerce e dell’advertising digitale quotato sul mercato Mta, che gestisce le vetrine online di molti marchi della moda, dal 21 febbraio al 4 marzo c'è stata una crescita pari al 17 per cento (like for like, ossia a parità di store) rispetto allo stesso periodo del 2019.
Triboo: dal 21 febbraio al 4 marzo la crescita dell'ecommerce è stata del 17 per cento
Nel periodo gennaio febbraio la crescita è stata del 25 per cento. "Guardando alle singole industry", ha detto Giapponese, "la crescita per il settore home e living è stata pari al 44 per cento, per il fashion del 42 per cento e per il leather goods del 28 per cento".
"I dati sono a livello mondiale, ma se si guarda ai numeri relativi al periodo compreso tra il 21 febbraio e il 4 marzo, ossia quando l'allarme sull'epidemia Covid-19 è iniziato a circolare in modo forte anche da noi, l'Italia emerge rispetto agli altri Paesi", ha sottolineato Giapponese.
Una tendenza confermata anche dai dati Nielsen che indicano un incremento di 30 punti percentuali nell’ultima settimana di febbraio. I prodotti di largo consumo venduti online sono aumentati dell’81 per cento,. La svolta, secondo Nielsen, si è registrata nell’ultima settimana di febbraio.
Una tendenza confortata dal fatto che le consegne dei principali corrieri non ha subito blocchi e rallentamenti nonostante il Governo abbia imposto misure restrittive alla circolazione delle persone nel Nord Italia. Le misure, infatti, non riguardano il trasporto merci.
Triboo: l'ecommerce della moda è cresciuto del 42 per cento
Il trasporto merci, quindi, procede sostanzialmente in modo regolare, anche nelle zone rosse, nel rispetto dei decreti nazionali, come ha indicato il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè.
"Per quanto riguarda la logistica i nostri partner ci hanno garantito il medesimo servizio della fase che precedeva l'allarme Covid-19 e le restrizioni", ha detto il direttore generale di Triboo.
Stesse rassicurazioni anche da parte di un altro big dell'ecommerce come Zalando. Teoricamente non dovrebbero esserci ritardi, tutto è regolare dal punto di vista della logistica, fanno sapere dal Berlino, dove si trova il quartier generale dell'etailer.
Il polo logistico di 40mila metri quadrati di Stradella, in provincia di Pavia, dove sono state adottate tutti gli accorgimenti e le misure previste dalla normativa, continua a operare con una capacità pari all'80-90 per cento. L'etailer tedesco, che ha archiviato il 2019 con 8,2 miliardi di euro di gross merchandise volume (in crescita del 23,6 per cento), 145 milioni di ordini, oltre 4 miliardi di visite sul sito, spedisce le merci in Italia dal sito di Stradella e da altri poli distribuiti sul territorio, cosa che dovrebbe favorire il mantenimento degli usuali tempi di consegna.
La società, inoltre, per il 2020 prevede una crescita del 15-20 per cento dei ricavi.
Non si sbilanciano sulle vendite delle ultime settimane nè Yoox Net-a-porter Group, azienda attiva nel lusso e nella moda online con oltre 3.5 milioni di clienti in 180 Paesi, nè il gruppo francese Veepee, presente in Italia con Veepee e Privalia. Al momento le due realtà hanno deciso di non fornire alcun dato relativo agli ultimi trend degli ordini.
Il colosso Amazon, invece, proprio ieri, primo giorno di entrata in vigore del decreto che vieta l'ingresso e l'uscita dalla Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Novara, Asti e Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, ha lanciato in Italia, Business Prime.
Nel dettaglio, dopo Germania, Uk e Francia, Amazon Business ha deciso di introdurre anche in Italia il nuovo servizio che permette ai clienti l'accesso a consegne veloci e illimitate, strumenti per analizzare le tendenze di acquisto e di impostare politiche di approvvigionamento. Il servizio consente ai clienti italiani di accedere a diversi benefit, incluse le consegne Prime in un giorno, illimitate e senza costi aggiuntivi, e la consegna “Oggi” per ordini superiori a 29 euro.
In Italia, il nuovo servizio è destinato ad aziende di tutte le dimensioni, a partire dai liberi professionisti e dalle piccole imprese fino alle multinazionali appartenenti a una grande varietà di settori.
Triboo, invece, in questi giorni ha messo a punto un servizio destinato alle aziende retail che normalmente privilegiano la vendita nei negozi fisici ma che, con l'allarme coronavirus, hanno visto precipitare il loro giro d'affari. "Abbiamo realizzato un pacchetto chiavi in mano per i marchi e le aziende che desiderano rafforzare l'ecommerce. Si tratta di una soluzione che può essere attivata in un lasso di tempo di 4-5 giorni e che ha un costo compreso tra il 15-22 per cento del transato", ha raccontato a FashionUnited, Giapponese.
Foto: Rate Radar Detector via Pexels