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La moda online vale oltre 1,8 miliardi

Scritto da Isabella Naef

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La moda online cresce del 25 percento e vale oltre 1,8 miliardi di euro nel 2016. Negli ultimi 5 anni, il tasso di crescita medio annuo dell’abbigliamento online è stato pari al 30 percento circa, il doppio rispetto a quello dell’ecommerce nel suo complesso (+15 percento circa). Nel 2016 l’abbigliamento varrà il 10 percento di tutto l'ecommerce in Italia.

Osservatorio ecommerce B2C: negli ultimi 5 anni, il tasso di crescita medio annuo dell’abbigliamento è stato pari al 30 percento

“L’abbigliamento è uno dei comparti merceologici più dinamici dell’ecommerce business to consumer italiano per almeno tre ragioni: ritmo di crescita superiore a quello medio del commercio elettronico, offerta eterogenea e in continuo fermento, e, infine, spiccata propensione all’innovazione", ha detto ieri Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori digital innovation del Politecnico di Milano, durante il convegno “L’online nel fashion: un canale che fa tendenza”. I dati sono stati elaborati dall'Osservatorio ecommerce B2C, giunto alla quindicesima edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.

“Negli ultimi 5 anni, il tasso di crescita medio annuo dell’abbigliamento è stato pari al 30 percento circa, il doppio rispetto a quello dell’ecommerce nel suo complesso (+15 percento circa), sia nella domanda (acquisti dei consumatori italiani da merchant sia italiani sia stranieri) sia nell’offerta (vendite dei merchant con sede operativa in Italia a consumatori italiani e stranieri)”, ha aggiunto Perego.

“Il fashion è una delle industry più rilevanti a livello italiano e mondiale per vendite ecommerce e questo risultato è il frutto di un settore che ha saputo cogliere le potenzialità generate dall’evoluzione dei comportamenti di consumo e delle tecnologie, apportando innovazioni alla customer experience, al sistema d’offerta e, più in generale, all’intero modello di business”, ha affermato Roberto Liscia, presidente Netcomm. “Il comportamento di consumo degli acquirenti di fashion è caratterizzato da un approccio omnicanale, nel quale sia i touch point fisici che quelli digitali giocano un ruolo chiave".

"Sempre più italiani si affidano all'online per acquistare capi di abbigliamento", ha spiegato Riccardo Mangiaracina, direttore dell'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano. "Alla base di questa scelta c'è anzitutto la possibilità del risparmio grazie a occasioni e alle promozioni speciali. In occasione del Black friday e del Cyber monday alcuni operatori hanno realizzato in due giorni oltre il 5 percento del totale fatturato online, circa 10 volte il valore delle vendite registrate nello stesso intervallo di tempo in altri periodi dell’anno".

Numeri alla mano, i web shopper italiani effettuano, nel 46 percento dei casi, acquisti mass market sui siti dei grandi retailer italiani e internazionali e sui marketplace generalisti; seguono, con un peso del 36 percento, gli acquisti luxury realizzati sui siti delle grandi dot com, delle vendite private, dei produttori high fashion del made in Italy e delle boutique multi-brand.

Infine conquistano una quota del 18 percento gli acquisti di abbigliamento e accessori sportivi dai siti dei retailer specializzati, dei produttori e delle dot com generaliste.

Foto: Roberoto Liscia, presidente Netcomm, Foto: Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori digital innovation del Politecnico di Milano

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