Launchmetrics: in Oriente la fiducia del consumatore digitale nei media è più bassa che in Occidente
loading...
Il consumatore digitale è una ambita preda per le griffe del lusso che stanno mettendo a punto strategie sempre più sofisticate per conquistarlo. Abitudini di acquisto, attitudini, cultura e sensibilità, come è noto, sono molto diversi da un Paese all'altro. Risulta così che, nella corsa alla conquista dell’attenzione del consumatore digitale del lusso, ci sia un grosso divario tra Oriente e Occidente. Entrambi si contendono l’attenzione dei consumatori ma, mentre i mercati occidentali sono concentrati sull’incrementare la brand equity con le loro attivazioni di influencer, in Oriente la relazione è molto più scambievole, quando si tratta di queste campagne, e le vendite sono il focus principale.
Questa tendenza è stata messa in luce da Launchmetrics, piattaforma marketing che propone soluzioni di analisi dati per le aziende di moda, lusso e cosmetica, nel report dal titolo “Comprendere il consumatore digitale del lusso: gli insight chiave da Oriente a Occidente”.
Se il passaparola è uno dei canali più sicuri per gli acquisti fatti da consumatori che si lasciano influenzare, non stupisce, spiega il management di Launchmetrics in una nota, che i brand stiano cercando di sfruttare le voci di celebrity e all-star influencer nelle loro attività.
Il report Launchmetrics analizza l’impatto globale delle migliori 100 aziende del lusso nei mercati di Cina, Europa e Nord America
“A seguito della sempre più ampia digitalizzazione del nostro settore, oggi i brand, se vogliono avere successo, non devono solo adattare la loro strategia di vendita al mercato locale ma anche sviluppare delle strategie digitali che rispettino il posizionamento globale del brand pur integrando la sensibilità locale", ha spiegato Michael Jaïs, chief executive officer di Launchmetrics. “Il nostro ultimo report mette in evidenza cosa stiano facendo i migliori 100 brand nel mercato, le voci che stanno coinvolgendo in ciascuna regione su ciascun canale e come le loro strategie marketing siano differenti da Oriente a Occidente, il che fa luce sul consumatore digitale del lusso di oggi.”
Dall'indagine emerge che, in merito al posizionamento degli influencer, in Oriente il livello di fiducia del consumatore nei media è decisamente più basso che in Occidente. Di conseguenza, quando devono cercare ispirazione per un acquisto, cercano altre voci sulle quali fare affidamento. Gli influencer hanno ottenuto popolarità in tutto il mondo ma in Cina dominano decisamente la scena. A livello locale, i trend culturali mostrano che i consumatori si fidano della voce di questi opinion leader digitali molto più che di quella di qualsiasi brand o di molte testate. I loro contenuti unici abbinati alla complessità commerciale dei mercati permette a questi influencer di mettere i prodotti e i brand al posto giusto, nel momento giusto, per guidare il giusto engagement e le vendite in una combinazione veramente vincente.
"Non osserviamo solo una differenza nel comportamento ma anche in termini di utilizzo delle piattaforme. Lo scenario dei social media in Usa ed Europa è pressoché simile, concentrato su una proposta globale con player come Instagram. In Cina è esattamente l’opposto. Il mercato è per lo più locale e frammentato, ci sono soggetti internazionali ma anche player locali (Weibo e WeChat). Eppure, il numero totale di persone che utilizzano i social network in Cina è notevolmente superiore", si legge nella nota.
Infine, in Nord America e Europa, si nota un trend in crescita, quello di utilizzare influencer di tutte le tipologie quando si tratta di lavorare per raggiungere obiettivi come l’awareness, la considerazione e l’engagement. Detto questo, il valore dato alle tipologie di influencer in Cina è completamente differente. Mentre, per esempio, 100mila fan possono essere molti in USA, in Cina questo valore è relativo quasi ad un Micro Influencer e puntare ai migliori kol (acronimo di key opinion leader) è fondamentale per un brand di successo.
Foto: Dolce & Gabbana Facebook, Michael Jaïs, chief executive officer di Launchmetrics