Mandarina Duck mette in mobilità 20 dipendenti
loading...
Mandarina Duck abbandona Bologna, trasloca a Milano e mette in mobilità 20 dipendenti. Il marchio, che qualche anno fa è passato sotto il controllo dei coreani di E-land, infatti, ha deciso di chiudere lo stabilimento di Cadriano (Bologna) e di esternalizzare la produzione dei campionari (la produzione della merce è da tempo appaltata a laboratori in Europa orientale, Turchia, Cina e India).
L'azienda, inoltre, ha pianificato di trasferire tutte le operazioni nella sede milanese di E-land Italy, filiale della società coreana.
I 20 dipendenti in mobilità sono addetti alla produzione dei campionari, alle risorse umane e alla divisione web
Ai dipendenti tutto ciò è stato comunicato la settimana scorsa, contestualmente al fatti che 20 persone, delle 34 in organico, saranno messe in mobilità. Agli altri 14 sarà proposto il trasferimento nel quartier generale di via Tortona, a Milano.
I 20 dipendenti che andranno in mobilità sono addetti alla produzione dei campionari, alle risorse umane, al customer service e alla divisione web e information technology.
In seguito a queste decisioni si sono immediatamente mobilitati i sindacati. Il segretario generale della Filctem-Cgil, Roberto Guarinoni, ha già annunciato che chiederà ufficialmente la riapertura del tavolo di crisi. La Cgil si oppone anche perché l’accordo di un paio di anni fa con E-land prevedeva degli investimenti su Bologna. Al tavolo di crisi, conclude, il segretario della Filctem, "ci saranno anche gli amministratori del territori".
Fondata nel 1968, Mandarina Duck, è stata acquisita nel 2008 dal gruppo Burani ed è entrata a far parte di Antichi Pellettieri. Con il fallimento del gruppo di Reggio Emilia, nel 2011 la controllata Mosaicon ha ceduto il brand a E-Land.