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Ritorno nei negozi, seconda mano ed Nft: tutte le tendenze del retail

Scritto da FashionUnited

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Retail

Courtesy of Snapchat

Nel 2022 i consumatori torneranno nei negozi fisici, ma l’ecommerce continuerà a crescere. Dati alla mano, oltre la metà degli italiani (il 57 per cento) dice di aver sentito la mancanza dell'aspetto sociale degli acquisti in negozio dall'inizio della pandemia. A riportare le persone negli store fisici sarà proprio la tecnologia virtuale: le soluzioni di shopping basato sulla realtà virtuale e aumentata che forniscono forme di iper-personalizzazione e comodità in negozio rappresentano, infatti, una grande attrattiva per i consumatori italiani e forniscono ragioni convincenti per spingerli a visitare un punto vendita. Queste sono solo due delle tendenze emerse da uno studio di Snapchat, condotto da Foresight Factory in dodici Paesi a livello globale (Italia compresa), arrivando a identificare le principali tendenze che caratterizzeranno l’industry del retail nell’anno appena iniziato.

Lo studio di Snapchat, condotto da Foresight Factory in dodici Paesi a livello globale, evidenzia sette trend del retail

“Il panorama del retail del prossimo futuro sarà definito dalla convergenza delle esigenze in evoluzione dei consumatori attraverso i canali di acquisto fisici e digitali. Il quadro che emerge dal nostro studio è quello di un consumatore più connesso, che ha il potere di definire la propria esperienza di acquisto da casa o in negozio grazie al suo smartphone. Quali compagni d'cquisto fondamentali in negozio, i dispositivi mobili offrono ai retailer l’opportunità di colmare il divario tra le interazioni con il brand fatte dal vivo o online attraverso esperienze personalizzate” ha commentato Claire Valoti, vp Emea di Snap Inc. “Le tecnologie in ambito di retail, come gli specchi intelligenti, la realtà aumentata e la personalizzazione virtuale dei prodotti, offrono inoltre l'opportunità di soddisfare le nuove aspettative dei consumatori, alla ricerca di opzioni migliori, più personalizzate e funzionalità che rendono lo shopping un'esperienza più social. Poiché gli italiani cercano di stabilire nuove connessioni con il mondo fisico, ma contestualmente anche di mantenere la comodità di quello online, per rimanere competitivi i retailer dovranno valutare le soluzioni tecnologiche in grado di raggiungere questo obiettivo e accelerare ulteriormente la transizione allo shopping connesso", ha aggiunto la manager.

Sono sette, nel dettaglio, i trend individuati dall'analisi. Oltre al ritorno nei negozi fisici e all'importanza delle tecnologie, Snapchat evidenzia che la tecnologia mobile collegherà i brand e i consumatori lungo tutto il percorso d'acquisto. Lo smartphone sarà sempre più centrale dell’esperienza di acquisto, sia da remoto sia in-store: se ormai già quasi 1 consumatore tricolore su 3 (31 per cento) lo utilizza come canale preferito per l'acquisto di prodotti (con picchi che raggiungono il 46 per cento dei Millennial e il 43 per cento della Gen Z), lo smartphone rappresenta uno strumento di supporto indispensabile anche quando ci si reca in negozio.

La prova dei capi virtuali spingerà l'ecommerce

Inoltre, la prova dei capi virtuali, rappresenterà una spinta significativa per l'ecommerce e la riduzione dei resi. "Sebbene negli ultimi anni l’ecommerce abbia registrato una forte crescita anche nel Bel Paese, rimangono alcuni aspetti di questa modalità di acquisto che rappresentano una barriera alla sua più ampia adozione, tra cui la principale è, secondo oltre 2 italiani su 5, l’impossibilità di provare i prodotti prima di acquistarli. In questo scenario, strumenti innovativi come i try-on virtuali basati sulla realtà aumentata, che consentono di visionare e provare i prodotti comodamente da casa prima di acquistarli online, saranno fondamentali per offrire un'esperienza ecommerce ottimizzata pre e post- vendita. Secondo le stime l’impiego dell’Ar avrebbe potuto evitare il 37 per cento dei resi di capi d’abbigliamento acquistati online nel 2021.

La quinta tendenza riguarda proprio la realtà aumentata. "L’Ar ha già iniziato a farsi largo nell’esperienza di shopping tricolore: dallo studio di Snapchat, infatti, emerge che il 13 per cento degli italiani l’ha già utilizzata nel processo di acquisto e, di questi, il 56 per cento afferma che l’ha incoraggiato a comprare qualcosa. E questo è solo l’inizio: infatti, il 2022 sarà il punto di partenza di un percorso che si stima porterà entro il 2025 ad avere più di un quarto (18 per cento) dei consumatori della Gen Z a impiegarla prima di un acquisto", sottolineano gli esperti nella ricerca.

I retailer devono prepararsi all'economia virtuale degli Nft

I retailer devono prepararsi all'economia virtuale degli Nft, ossia i non-fungible token, aggiungono, ancora, gli esperti. Il 56 per cento dei consumatori in Italia prenderebbe in considerazione l'acquisto di un prodotto virtuale, il che indica una significativa espansione dell'economia virtuale nel prossimo decennio. Sempre più spesso gli italiani si affidano all'esclusività offerta dagli Nft, ovvero oggetti digitali da collezione con un certificato di proprietà, delle “opere d’arte” virtuali che consentono di possedere pezzi unici, indipendentemente dalla loro esistenza fisica, colmando così l’esigenza di esclusività manifestata soprattutto dalla Gen Z (31 per cento).

La settima tendenza individuata dallo studio riguarda le piattaforme di reselling che si consolideranno come alternativa sostenibile. "Consapevolezza ambientale, economia circolare e mentalità imprenditoriale stanno dando ampio spazio al fenomeno della compravendita online: infatti, 4 consumatori italiani su 10 hanno già acquistato un prodotto tramite una piattaforma di reselling. Queste realtà offrono un canale di shopping alternativo, peer-to-peer, il cui potenziale è dirompente non solo perché risponde alla sensibilità green delle nuove generazioni, ma anche perché scaturito da un anno ancora con pochi stimoli, ispirazione o interazione sociale, incorporando molteplici elementi di attrattività per i consumatori quali la convenienza, la possibilità di trovare prodotti che sono andati esauriti altrove la ricerca di pezzi unici", si legge nella ricerca.

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