Saldi invernali al via oggi
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Al via oggi i saldi invernali. La prima regione a partire con gli sconti è la Basilicata. Domani, 3 gennaio, tocca alla Valle d’Aosta, mentre in tutte le altre regioni (tranne la Sicilia, dove gli sconti partiranno il 6 gennaio) la prima giornata di sconti sarà venerdì 5 gennaio.
I saldi finiranno il 5 marzo in Lombardia, Abruzzo, Emilia Romagna, Molise, Sardegna, Toscana, il primo marzo in Basilicata, il 28 febbraio in Calabria, il 2 aprile in Campania, il 31 marzo in Friuli Venezia Giulia, il 28 febbraio in Lazio, il 18 febbraio in Liguria, il primo marzo nelle Marche, il 28 febbraio in Piemonte e Puglia, il 15 marzo in Sicilia, il 31 marzo in Valle d'Aosta e Veneto e il 16 febbraio in Trentino Alto Adige.
Secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2018, spenderà 331 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature e accessori.
Secondo Confcommercio ogni famiglia spenderà 331 euro per abbigliamento, calzature e accessori
Per Renato Borghi, presidente di Federazione moda Italia e vice presidente di Confcommercio, "dopo un Natale ancora sospeso tra una crisi che sembra volgere al termine e una ripresa ancora debole almeno nel fashion retail, la buona notizia è l'incremento di due punti della fiducia dei consumatori, tornato ai livelli del gennaio 2016. Un ingrediente, questo, imprescindibile, oltre al potere di acquisto degli italiani, per sostenere i consumi in questo periodo dei saldi di fine stagione, che per meteo e calendario è appena iniziata".
"La spesa per gli acquisti in saldo per valore, ssecondo le nostre stime", ha aggiunto Borghi, "sarà leggermente inferiore a quella dell'anno scorso, ma in linea con il momento. Il vero vantaggio sarà per i consumatori non vedere i prezzi dei negozi, dal primo gennaio, con l'Iva al 25 percento. Il Governo ha fatto bene ad ascoltarci, sterilizzando le clausole di salvaguardia, ma se vogliamo veramente uscire dal tunnel, occorre un maggior sforzo, coraggio e determinazione per ridurre la pressione fiscale, ancora troppo elevata per imprese e famiglie".
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione moda Italia - Confcommercio ricorda alcuni principi di base. Tra questi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.
Non c'è obbligo della prova dei capi. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante. Inoltre, le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.
I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso, ha spiegato Federmoda, sottolineando che esiste l'obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Foto: Confcommercio website