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Save the Duck apre il secondo negozio a Milano

Scritto da Isabella Naef

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Retail

Un secondo store per Save the Duck a Milano. Dopo l'opening del 2018, in via Solferino, l'azienda guidata da Nicolas Bargi ha tenuto a battesimo, ieri, un altro negozio in via Dante, al civico numero 3.

Save the Duck prevede di chiudere il 2020 con un fatturato a quota 35,5 milioni di euro e un Ebitda del 20 per cento circa

Il marchio di piumini totalmente animal free ha deciso di puntare sull omnicanalità e di costruire un rapporto sempre più diretto con i propri clienti azzerando i confini tra offline e online. "Sono estremamente soddisfatto del risultato raggiunto e invito tutti a visitare il nostro nuovo monomarca perché ritengo sia assolutamente in linea con il credo Save the Duck" ha detto Nicolas Bargi, amministratore delegato del marchio che lui stesso ha ideato nel 2011 partendo dalle proprie convinzioni etiche.

"Al momento del nostro ingresso nel capitale di Save The Duck, nel marzo 2018, abbiamo avviato un importante programma di investimenti nei canali di vendita diretti per il triennio 2018-2020, caratterizzato dall'apertura di store in location strategiche abbinata ad un significativo rafforzamento della presenza nel canale online. E nonostante la pandemia da coronavirus e i suoi inevitabili impatti, stiamo rispettando in pieno il nostro programma focalizzato sull’omnicanalità", ha aggiunto Angelo Piero La Runa, senior partner di Progressio Sgr, azionista di maggioranza della società del "papero che fischietta".

Alla realizzazione del negozio di via Dante ha contribuito lo stesso team che ha ideato gli altri monomarca dell’azienda: il primo situato in via Solferino e le vetrine di Hong Kong e Venezia inaugurate entrambe nel 2019.

Come anticipato la tecnologia avrà sempre più un ruolo chiave nel sistema retail del marchio. Il personale di vendita di via Dante 3, per esempio, è dotato di occhialini realizzati per il virtual remote shopping, volti ad abilitare i singoli a mostrare in tempo reale ai potenziali clienti comodamente seduti sul divano di casa i capi esposti nello store, discuterne le caratteristiche, e a rispondere a tutti i loro dubbi e/o curiosità. Nel negozio, inoltre, è possibile ordinare e ricevere a casa i capi di taglie e colori non presenti al momento dell’acquisto o ritirare quanto comprato nell’eshop rinnovato al 100 per cento nel corso del 2019 e oggi responsabile del 5 per cento del fatturato del brand.

Prima B-Corp nel mondo fashion in Italia, certificazione che distingue le aziende che volontariamente rispettano i più alti standard di responsabilità e trasparenza in ambito sociale e ambientale, l'azienda produce capi 100 per cento animal free che, dunque, non utilizzano piume, pellami, pellicce e in generale materiali o tessuti di derivazione animale.

L'azienda prevede di chiudere il 2020 con un fatturato a quota 35,5 milioni di euro e un Ebitda del 20 per cento circa.

Foto: Save the Duck., dall'ufficio stampa

Nicolas Bargi
Save The Duck