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Vendite al dettaglio: forti flessioni per abbigliamento, pellicceria e calzature

Scritto da Isabella Naef

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Retail

L'Istat stima, a dicembre 2020, per le vendite al dettaglio, un aumento rispetto a novembre del 2,5 per cento sia in valore sia in volume. Crescono marcatamente le vendite dei beni non alimentari (+4,8 per cento in valore e +4,5 per cento in volume) mentre sono quasi stazionarie le vendite dei beni alimentari (+0,1 per cento in valore e +0,2 per cento in volume).

Le flessioni più marcate riguardano abbigliamento e pellicceria (-23,4 per cento) e calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-14,6 per cento). Le vendite al di fuori dei negozi calano del 12,3 per cento mentre il commercio elettronico è in forte aumento (+33,8 per cento).

Nel quarto trimestre 2020, le vendite al dettaglio diminuiscono in termini congiunturali dell’1,5 per cento in valore e dello 0,8 per cento in volume. Questo andamento è determinato dai beni non alimentari che calano del 4,5 per cento in valore e del 3,2 per cento in volume, mentre crescono le vendite dei beni alimentari (+2,4 per cento in valore e +2,2 per cento in volume).

Su base tendenziale, a dicembre, le vendite al dettaglio diminuiscono del 3,1 per cento in valore e del 3,2 per cento in volume. Anche in questo caso L'Istat registra una forte crescita per i beni alimentari (+6,6 per cento in valore) e una caduta per i beni non alimentari (-9,4 per cento in valore e -9,5 per cento in volume). Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali negative per quasi tutti i gruppi di prodotti a eccezione di dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (+15,3 per cento), utensileria per la casa e ferramenta (+2,3 per cento) e mobili, articoli tessili e arredamento (+0,5 per cento). Come anticipato, le flessioni più marcate riguardano abbigliamento e pellicceria (-23,4 per cento) e calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-14,6 per cento).

Rispetto a dicembre 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce sia per la grande distribuzione (-2,5 per cento), sia per le imprese operanti su piccole superfici (-6,6 per ecnti). Le vendite al di fuori dei negozi calano del 12,3 per cento mentre il commercio elettronico è in forte aumento (+33,8 per cento).

Per l'Ufficio studi di Confcommercio, "un moderato recupero che va letto alla luce dei continui stop and go che hanno caratterizzato buona parte del 2020, in funzione del succedersi di chiusure e aperture con la conseguente penalizzazione della domanda di prodotti non alimentari, sia presso le piccole che le grandi superfici e gran parte del commercio ambulante. Infatti, mentre la sostituzione dei consumi fuori casa con l’alimentazione domestica è proseguita anche a dicembre, il recupero di alcuni comparti dei durevoli e della cura della persona non è stato affatto brillante e lascia un’eredità fortemente negativa per il 2021".

Foto: Pexels

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