Zanellato apre a Milano e brevetta un sistema di concia metal free
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Dopo il debutto nella città della moda con un monomarca, Zanellato punta un fatturato 2016 a quota 11,5 milioni e alla crescita sui mercati esteri. Sono questi gli obiettivi dell'azienda veneta, come ha spiegato a FashionUnited, Franco Zanellato, fondatore e direttore creativo del marchio veneto di borse, che ha appena tenuto a battesimo un negozio in via Bagutta, a Milano.
Nello store milanese di Zanellato saranno in vendita edizioni esclcusive rinnovate ogni due mesi
Il fatturato dell'azienda, che ha chiuso il 2015 con un giro d'affari di 9 milioni di euro, arriva per il 60 percento dall'Italia e per il restante 40 percento da Europa e Asia.
L'azienda punta a chiudere il 2016 con un fatturato a quota 11,5 milioni
Zanellato è al momento presente in Italia, in oltre 100 multimarca, e in boutique e department store in Europa e in Asia (Giappone e Corea del Sud).
"Non abbiamo nessuna intenzione di puntare sulla massificazione", spiega Zanellato dal negozio appena inaugurato a Milano e realizzato in un’alternanza di cromie bronzo, ecrù e verde che riprende elementi decorativi della facciata dell’edificio. Alle pareti un sistema espositivo permette, per l’intera lunghezza di una parete, di scoprire le creazioni Zanellato, tra cui la borsa Postina, lanciata nel 2011 e Nina, nata nel 2014.
Per l'opening meneghino l'azienda, il cui 4 percento del giro d'affari proviene dall'ecommerce, ha messo a punto delle edizioni esclusive che saranno proposte ogni due mesi. "Questi modelli sono in vendita solo nella boutique di Milano (la cui apertura segue di pochi giorni l’opening del corner Zanellato all’interno del department store La Rinascente di Milano, ndr), mentre penseremo a delle edizioni ad hoc anche per l'ecommerce. La boutique online, seguita da un team interno, rappresenta ancora un mercato piccolo ma dalle grandi potenzialità: basti pensare che l'88 percento del fatturato online deriva dalla vendita attraverso smartphone", dice il fondatore dell'azienda che ha pensato fin da subito di tutelare i modelli delle borse con un brevetto internazionale.
"Adesso è in fase di brevettazione Pura 1.0, ossia la pelle ottenuta con un esclusivo processo di concia metal free. Pura è un lascito alle generazioni future, un pellame unico, sviluppato in simbiosi con la natura e nel totale rispetto per l’ambiente e per l’uomo. Si tratta di un innovativo processo di concia, che ha permesso di eliminare i prodotti di sintesi e di riutilizzare altri prodotti assolutamente naturali derivanti dall’industria alimentare destinati allo scarto", racconta il fondatore del marchio veneto.