I legami tra ambiente e pandemia e l'approccio dell'industria della moda
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Ambiente e pandemia sono, almeno in parte, legati. Molti studiosi stanno cercando di capire quale sia esattamente la correlazione tra la diffusione dell'epidemia da Coronavirus, e l'inquinamento.
Le associazioni ambientaliste chiedono che ci siano degli esperti di ambiente nella task force della Presidenza del Consiglio per la fase della ripartenza
Sta di fatto che le parole sostenibilità e ambiente sono state tra i sostantivi più utilizzati negli ultimi mesi, prima di lasciare il posto a Coronavirus, pandemia e Covid-19.
Anche l'industria della moda, seppur con evidente ritardo, negli ultimi tempi, ha iniziato a mobilitarsi massicciamente su questo fronte.
Le aziende della moda hanno sottoscritto il Fashion Pact e si sono impegnate a raggiungere obiettivi concreti in questi tre ambiti: clima, biodiversità e oceani
In queste ore le principali associazioni ambientaliste, tra cui Marevivo, Accademia Kronos, Greenpeace, Italia Nostra, Lav, Lipu, The Jane Goodall Institute Italia, con una lettera al Presidente Giuseppe Conte, chiedono che ci siano degli esperti di ambiente nella task force della Presidenza del Consiglio e rivendicano una specifica, maggiore attenzione ai temi ambientali, per evitare di ripetere gli errori del passato.
La sostenibilità, spiegano le associazioni, si basa su tre sfere: ambientale, sociale, economica. Le leggi della sfera ambientale governano anche le altre due sfere, perché senza l’ambiente l’esistenza di società ed economia è impossibile. Le leggi della sfera sociale governano anche la sfera economica, mentre le leggi della sfera economica sono di sola pertinenza dell’economia.
La sostenibilità si basa su tre sfere: ambientale, sociale, economica
Come si legge in una nota, per i firmatari della lettera finora le leggi dell’economia hanno prevalso su quelle sociali e ambientali. "Il prezzo che stiamo pagando per questa distorsione di priorità è sotto i nostri occhi, dai cambiamenti climatici alle pandemie", si legge nella lettera.
La ripartenza, scrivono ancora le associazioni, dovrebbe rivedere le priorità e indirizzare gli sforzi per disegnare nuovi sistemi di produzione e consumo.
La ripartenza dovrebbe indirizzare gli sforzi per disegnare nuovi sistemi di produzione e consumo
Un pensiero già condiviso dalle aziende della moda e del tessile che, per esempio, hanno sottoscritto il Fashion Pact. Queste aziende si sono impegnate a raggiungere insieme obiettivi concreti in questi tre ambiti: clima, biodiversità e oceani. Tra i firmatari figurano Prada, Moncler, Ermenegildo Zegna, Giorgio Armani e Salvatore Ferragamo
La sostenibilità è stata anche al centro di un progetto targato Prada e Unesco.
Le due realtà hanno presentato un programma didattico dedicato alla sostenibilità e all’economia circolare destinato a una rete di scuole secondarie su scala internazionale per un periodo di quattro mesi, da febbraio a maggio 2020.
La sostenibilità, ancora una volta, è stata protagonista delle ultime edizioni di due delle fiere italiane più gettonate dai buyer di tutto il mondo.
Insomma, pare evidente che nonostante i contingenti problemi economici e le preoccupazioni legate alla sopravvivenza di molte aziende del settore della moda, le questioni ambientali e la salvaguardia del pianeta siano ormai divenute prioritarie e non rimandabili, soprattutto a fronte dei legami che sembrano esistere tra la diffusione delle pandemie e l'inquinamento.
Già nel 2012, solo per citare uno studio. la rivista The Lancet in “Ecologia delle Zoonosi: storia naturali e innaturali”, aveva sottolineato quanto lo sfruttamento e la distruzione di foreste primarie conduca l’uomo a venire in contatto con nuovi virus.
Foto: Pexels