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MMD: Nostalgia per gli anni '90 e un tocco green per la fashion week

Scritto da Isabella Naef

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Moda

L'amore, raccontato con i cuori di Dolce e Gabbana e con le labbra di Aigner, la sostenibilità che ha avuto il suo trionfo la sera del 24 settembre con i premiati dei Green Carpet awards e la nostalgia, tanta, tantissima, per il genio e la creatività di Gianni Versace visto che la maison ha deciso di celebrare con Carla Bruni, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford ed Helena Christensen i 20 anni dalla scomparsa dello stilista. Milano moda donna, che si è chiusa ieri, è stata tutto questo ed è riuscita a smorzare, almeno un po', le polemiche delle settimane passate quando marchi come Elisabetta Franchi e Philosophy hanno deciso di sfilare fuori calendario ufficiale di Camera della moda perchè non soddisfatti del posizionamento nell'agenda delle passerelle.

Milano moda donna in numeri

Milano moda donna è andata in scena dal 20 al 25 settembre. In totale sono state 63 le sfilate; 94 le presentazioni e 20 gli eventi in calendario, per un totale di 159 collezioni. Tra le novità: il debutto di Paul Surridge da Roberto Cavalli, Lucie e Luke Maier da Jil Sander e, per la prima volta in calendario, le sfilate di Albino Teodoro, Brognano, The-Sirius (presentato da Mercedes-Benz) e Ssheena.

Apnoea, AtmStudios, Bams, Bav Tailor, Fase Factory, Guntas, Hiroki Kataoka, Kalyah, Les Incompétents, Manfredi Manara, Martina Cella, Outlaw Moscow, Paul and Yakov Moscow e Rosemari sono stati i 14 marchi ospitati all'interno del fashion hub market, il progetto di Camera della moda a supporto di giovani brand provenienti da tutto il mondo, giunto alla quinta edizione.

Il tessile abbigliamento italiano, secondo le stime di Camera nazionale della moda italiana chiuderà l'anno in corso con un giro d'affari di 86 miliardi di euro, in crescita del 3 percento rispetto agli 84 del 2016.

Le tendenze delle griffe che hanno sfilato

Tra le immagini che finiranno nella storia di questa fashion week meneghina ci sarà sicuramente quella delle cinque top degli anni '90: Carla Bruni, Naomi Campbell, Helena Christinesen, Claudia Schiffer e Cindy Crawford di oro vestite, immortalate alla Triennale di Milano a chiusura del fashion show della collezione primavera estate 2018 di Versace. Un po' di nostalgia per la spensieratezza degli anni '80 e '90 e un inno alla creatività, al colore e alla capacità di osare di uno stilista che ha fatto conoscere il ready to wear italiano ovunque. Nostalgica ma anche pratica e, come sempre, combattiva, Miuccia Prada ha disegnato una collezione primavera estate che è anche un incoraggiamento a riprendere la lotta femminista, perché "abbiamo fatto tanti progressi, ma non abbastanza". Occorre essere un po' militanti e un po' combattenti. Il messaggio è chiaro, visto che è declinato a caratteri cubitali nei fumetti che tappezzano le pareti della sala dove ieri la griffe ha fatto sfilare la collezione per la primavera estate 2018.

Il pensiero di Miuccia Prada, la cui maison ha chiuso il primo semestre con ricavi pari a 1.469 milioni di euro, in calo del 5,5 percento rispetto al primo semestre 2016, si traduce in un guardaroba aggressivo ma femminile. I pantaloni non possono mancare ma sono più gentili mischiati con l'abito in broccato e i sandali lucidi. Le camicette dalle righe maschili sono rese più aggraziate dai top damascati. Non mancano i gilet in maglia dai colori caldi, mentre i soprabiti sono stampati con le strisce dei fumetti.

E' invece un guardaroba calibrato quello presentato a Milano da Max Mara. Precisi tagli sartoriali in bianco, nero e color pietra, in alcuni casi realizzati in organza per rivelare con strati di trasparenza le costruzioni interne, nitidi come il contrasto tra luce e ombra sull’architettura urbana.

Alessandro Michele per Gucci ha pensato a un incrocio di stili e di colori, apparentemente caotico ma a un'analisi più attenta quasi meticoloso nel cogliere le sfumature del nostro tempo. La sfilata di Gucci, andata in scena il primo giorno di Milano moda donna, mescola le tute sportive degli anni '80, il glitter e le paillettes. A far da sfondo alla passerella mummie, colonne e statue antiche, appartenenti a popolazioni e culture diverse, da quelle egizie a quelle indiane.

Anche questa volta il direttore creativo della maison fiorentina che fa capo a Kering, ha colpito nel segno. La collezione, così come la sfilata è "un'istigazione a fare diversamente".

L'edizione di settembre 2017 di Milano moda donna, come anticipato, si è abbandonata anche ai sentimentalismi, all'amore in ogni sfumatura e alla natura. E' così che Cividini si è ispirato a Gauguin, alle opere che l'artista realizzò durante il suo periodo Thaitiano, raffiguranti le Vahine, così si chiamano le donne di Thaiti, e i loro parei a fiori.

Un’immagine forte, essenziale che ha ispirato i colori e caratterizzato le stampe e le decorazioni della collezione. I fiori di Gauguin che possono sembrare naif per la loro semplicità di forme hanno ispirato al marchio non una semplice replica bensì una ulteriore stilizzazione.

Ecco allora le forme floreali riempite di colori piatti sparse su fondi tinta unita quasi fossero realizzati con dei collage di carte colorate. Gli intarsi piazzati che riproducono fiori e foglie decorano maglie, abiti e cardigan.

La passerella di Aigner, invece, era disseminata di labbra, a rappresentare il focus del brand sull'amore. La collezione, colorata e fresca, è ispirata ai temi della pop art e ad alcune opere iconiche di Keith Haring e James Rizzi. Lo stile è sportivo, casual ma anche chic e sexy. Ci sono molti capi in pelle come abiti, pantaloni, cappotti e gonne. Tra i pezzi chiave felpe in Jersey con stampe Kiss e ricami made in Germany. Presenti anche abiti realizzati in pizzo luxury con cuori e lustrini a disegnare delle labbra. Inoltre, giacche e gonne in lana di agnello Tibetano che sottolineano ulteriormente l‘ispirazione pop. Il gioco di contrasti è un tema importante: i colori forti dominano in maniera assoluta sia in blocchi contrastanti, sia sotto forma di stampa. Il nero e il bianco percorrono l‘intera collezione e sono la base, tra l‘altro delle stampe di questa stagione.

Ironia, amore (anche loro hanno fatto grande uso di cuori), e ammicamenti sensuali per Dolce e Gabbana. Il marchio ha fatto sfilare abiti con la regina di cuori, accanto ai sensuali corsetti da sempre cifra stilistica dell'etichetta, ma anche i pantaloni e i tubini sottoveste.

L'impegno per la sostenibilità

Tra le foto ricordo di Milano moda donna, settembre 2017, ci sarà sicuramente anche quella di Brunello Cucinelli con Colin Firth, attore e marito di Livia Giuggioli Firth, fondatrice di Eco-Age e, assieme a Camera della moda italiana, regista dell'edizione milanese dei Green carpet Fashion awards. Durante la serata del 24 settembre, alla Scala di Milano, è stato premiato Tiziano Guardini, il vincitore tra cinque stilisti finalisti del premio."La donna, in quest’abito, è come una musa uscita dal mare, che protegge l’ambiente. La giacca è creata con frange laserate a onde ottenute da recupero di reti da pesca e plastica in mare, sull’abito l’effetto perlaceo e il decoro di un polpo sono ottenuti dal guscio di molluschi, e non più inquinanti applicazioni. Trasformare il veleno in medicina, il riciclo in bellezza: un’esperienza splendida", ha raccontato il vincitore spiegando l'abito. I cinque nomi sono stati scelti lo scorso luglio tra dieci finalisti che hanno realizzato capi con "tessuti" ecosostenibili come, per esempio, abiti e accessori ottenuti da reti da pesca riciclate, vestiti in paillettes ottenute da Cd e conchiglie italiane.

Il premio per Tecnologia e Innovazione è andato agli ideatori di Orange Fiber, startup intervistata un anno e mezzo fa da FashionUnited. Fondata nel 2014, l'azienda sviluppa tessuti e filati sostenibili e innovativi dagli agrumi. Orange Fiber è stato anche uno dei 5 progetti vincitori del Global change award 2015, l’iniziativa lanciata dalla organizzazione no-profit H&M Conscious Foundation nel 2015.

Alla serata green ha partecipato il gotha della moda internazionale: Simonetta Ravizza, Alessandro Michele di Gucci, Luisa Beccaria, Lavinia Biagiotti, Alberta Ferretti, Laudomia Pucci e Paul Surridge, nuovo creativo di Roberto Cavalli, solo per fare qualche nome. La lista dei vincitori vede, oltre a Brunello Cucinelli, anche Valentino. Pierpaolo Piccioli e la sua Maison Valentino sono stati premiati dalla cantante Annie Lennox per The Art of Craftsmanship, arte dell’artigianalità.

Gisele Bundchen, invece, è stata premiata per il suo impegno per salvare l'Amazzonia.

Foto: Aigner, Prada, Cividini, Gucci, Camera della moda Scritto da Isabella Naef
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