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Una nuova era per i negozi: tutti i trend dalla design week di Milano

Scritto da Isabella Naef

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Retail

Non più semplici negozi con la merce in bella vista sulle appenderie o sulle mensole, ma concept store capaci di garantire la migliore esperienza d’acquisto e di offrire supporto tecnologico e consegna a domicilio in nome di un'integrazione sempre più spinta tra vendita online e offline. Questi i trend in materia di retail come è emerso anche nel corso della Milano design week, che è andata in scena nella capitale italiana della moda dal 3 al 9 aprile.

Nel concept store, inoltre, si selezionano stimoli e si ospitano prodotti di altri settori, proprio come aveva spiegato a FashionUnited il padrino del denim, Adriano Goldschmied, qualche settimana fa: “sto lavorando su un concetto di piccolo negozio dove i clienti possano trovare prodotti top. Non credo nel total look perchè fare tutto bene è mission impossible: motivo per cui fin dagli anni '80 ho deciso di concentrarmi solo sul denim”.

Negozio su strada e vetrina online sono sempre più integrati

Ecco quindi, come ha messo in luce il convegno sulle tendenze del living e della distribuzione commerciale organizzato sabato scorso, a Milano, da Elle Decor e Altagamma, l’associazione che riunisce il gotha del lusso, che lo showroom diventa un luogo scenografico dove raccontare in modo creativo la biografia dei prodotti in mostra, mentre il digitale amplifica e dà fondamento alla meraviglia del cliente.

Francesco Morace, presidente Future Concept Lab, ha proposto una lettura del nuovo scenario del consumo fondato sull’estensione del concetto di comfort, che permette al “consum-autore” di sentirsi a proprio agio, riconosciuto e gratificato. Insomma, dalla percezione pura e semplice della comodità individuale, si passa a un’esperienza integrale di qualità della vita. In sostanza siamo molto lontani dall’epoca in cui era sufficiente acquistare spazi di vendita per vedere crescere il fatturato. "L'era della crescita facile fatta di nuovi spazi e aumenti di prezzo è finita. I negozi non sono più uno sfoggio di dimensioni e materiali, ma un modo per le griffe di esprimere e confermare i propri valori e la propria unicità”, questa la tendenza emersa dallo studio Retail evolution realizzato per Fondazione Altagamma da Luca Solca, di Exane Paribas.

Per Remo Ruffini, amministratore delegato di Moncler, l'esperienza di acquisto è diversa in ogni città

Per Remo Ruffini, presidente di Moncler, si torna a una strategia retail differenziata a seconda dei diversi Paesi con un'esperienza di acquisto diversa in ogni città.

“Il processo di acquisto è multicanale, veloce e digital friendly”, il che significa che bisogna tenere conto delle nuove generazioni nate con lo smartphone in mano.

A questo target, per esempio, ha pensato Julipet, marchio di abbigliamento intimo che, proprio durante la design week milanese, ha inaugurato ufficialmente il primo negozio nel quadrilatero della moda.

"Su questo fronte posso dire che abbiamo deciso di considerare Julipet come una startup e che anche la cassa dello store gira sull'ecommerce. C'è una grande integrazione tra online e offline, la vendita per noi avviene su un canale unico che accorpa web e offline", ha spiegato a FashionUnited, Clemente Germanetti, responsabile del marchio.

Parquet coperto da tappeti in moquette color vigogna, ecopelle alle pareti declinata in crema per le mensole e in marrone bronzo per le boiserie sulle pareti e, infine, finiture effetto “oro rosa” per gli elementi espositori e il mobile contenitore con funzione anche di cassa, caratterizzano il negozio. Il tutto illuminato da un gioco di luci a led. L’ospite è catturato dalla vetrina esterna che “apre” lo spazio del negozio e invita a entrare: il grande videowall sulla parete opposta all’ingresso diventa il focus point che racconta il mondo Julipet e rimanda al calore delle mura domestiche anche grazie all'installazione, un uomo in pigiama, realizzata per lo store dall’artista Nando Crippa.

Se il digital, infatti, è un elemento imprescindibile per il negozio fisico, anche i richiami al mondo dell’arte e all’ispirazione che muove scultori, fotografi e pittori, fa tendenza nei punti vendita. Frankie Morello per esempio, proprio in occasione del Salone del mobile, ha ospitato una installazione esclusiva per le proprie vetrine. In collaborazione con LondonArt, azienda attiva nella creazione di carte da parati di livello sartoriale, l'etichetta ha reinterpretato il tema "reborn", cha ha ispirato la collezione, all’interno delle vetrine del suo flagship in corso Venezia.

Brooks Brothers fa rivivere le vetrine con nuovi oggetti di design creati riutilizzando forme e materiali impiegati negli allestimenti

Brooks Brothers, invece, ha fatto rivivere le vetrine del proprio negozio Flatiron, uno spazio di centottanta metri quadri distribuiti su due piani nel cuore di Brera, con nuovi oggetti di design, creati riutilizzando forme e materiali impiegati negli allestimenti: il concetto di Design circolare è stato applicato per la prima volta al mondo del retail e del lusso. Il designer Andrea Favoni, direttore artistico di Marangoni Design e autore di questa prima edizione di Design circolare, ha voluto legare a doppio giro i complementi con la collezione Brooks Brothers, utilizzando il lino come elemento accessorio sugli arredi.

Al negozio La Tenda di via Solferino, invece, la designer Paola Lenti ha realizzato versioni esclusive di alcuni prodotti di collezione abbinate a pezzi vintage, in un gioco creativo di contaminazioni ispirate ai colori dell'isola di Cuba, bruciati dal tempo, ma sempre brillanti. Passando dal giallo più caldo al rosso più profondo, dalle sfumature del turchese che dal verde portano al blu, la designer ha ricreato un ambiente solare, sereno, libero e pieno di vita.

Aspesi sposa l'arte povera

L’arte povera è la protagonista del negozio di Aspesi (etichetta passata recentemente ad Armònia sgr, operatore italiano nel settore private equity) che ha deciso di esporre nella propria vetrina su via Montenapoleone un’opera unica di uno degli esponenti di prima grandezza di questa corrente: Mario Merz. L'arte povera è un movimento artistico nato in Italia nella seconda metà degli anni sessanta in aperta polemica con l'arte tradizionale, di cui rifiuta tecniche e supporti per fare ricorso, appunto, a materiali "poveri" come terra, legno, ferro, stracci, plastica e scarti industriali, con l'intento di evocare le strutture originarie del linguaggio della società contemporanea dopo averne corroso abitudini e conformismi semantici.

“Sono molto felice di poter offrire l’opportunità di ammirare quest’opera a un pubblico ampio ed eterogeneo qual è quello del Fuori salone. Alberto Aspesi da sempre apprezza e frequenta il mondo dell’arte con una spiccata predilezione per l’arte povera qui ben rappresentata dall’opera di Merz. Il concetto di essenzialità iconica, infatti, è un elemento comune anche con lo stile delle collezioni del brand”, ha commentato Fabio Gnocchi, amministratore delegato di Aspesi.

In concomitanza con il Salone del mobile di Milano, invece, Massimo Dutti ha messo a disposizione la decorazione delle vetrine del proprio flagship store in corso Vittorio Emanuele a uno dei migliori artisti premiati nell'ultima edizione del premio della rivista Ad, Rossana Orlandi. L'etichetta di casa Inditex ha invitato l'artista milanese Rossana Orlandi, premio speciale della redazione, ad abbellire, con opere di artisti provenienti dalla sua galleria, le vetrine del negozio nel centro di Milano.

Il progetto artistico specifico che la gallerista ha organizzato per la vetrina del negozio include, tra l'altro, una selezione di pezzi iconici come le poltrone di Damiano Spelta e Nika Zupanc e un ritratto grafico di grandi dimensioni di Rossana Orlandi in persona. Inoltre come ulteriore omaggio a Rossana Orlandi, sui manichini non mancano gli occhiali iconici che identificano la proprietaria della galleria.

Foto: Julipet press office, FashionUnited, Massimo Dutti press office, Frankie Morello press office, Brooks Brothers press office

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